Chi siamo
La civiltà non può che passare attraverso una comunità in cui ogni persona si completa nella totalità del suo essere.
La comunità diviene, allora, la risultante vivente della libera realizzazione di ciascuno.

Abbiamo avuto grandi fortune. Tra le altre, quella di nascere e vivere in una Comunità che ha trasmesso valori inestimabili, di cui talvolta fatichiamo ancora a comprendere la portata.
Il gruppo giovani di Arino nasce nell’autunno del 1992 – il primo incontro si tiene il 4 novembre – con l’idea di fare insieme un cammino di riflessione e di azione. Siamo nel pieno della triste guerra nei Balcani, che fa conoscere l’attività dell’Associazione “Beati i costruttori di Pace”, ed è anche il momento in cui finisce la guerra in Mozambico, dove risiede e lavora una compaesana comboniana, suor Linda Mantovan.
Le prime letture sulla pace iniziano da qui, come pure le riflessioni sulla povertà, le ingiustizie sociali, gli squilibri tra Nord e Sud del mondo.
Sono anche gli anni in cui si comincia a parlare di commercio equo e solidale, argomento innovativo e sconosciuto, che subito incuriosisce e coinvolge: iniziano così i primi mercatini natalizi in Parrocchia, con tanti dubbi e la fatica di capire e far capire il perché del prezzo più alto, ma più giusto, la sorpresa di avvicinarsi al Sud del mondo piuttosto che compatire il Terzo Mondo.
Il guadagno delle vendite, seppur non molto consistente, vola in Mozambico attraverso il progetto “Irmà Linda”, ma anche in altri luoghi secondo le necessità dei tanti amici e missionari sparsi per il mondo.
Con il passare del tempo parlare di commercio equo solo a Natale sembra riduttivo e consumistico. Nasce l’idea di proporre la bancarella mensile come stimolo per cambiare i consumi quotidiani e cercare di promuovere incontri di approfondimento in Parrocchia e fuori.
Col commercio equo crescono l’attenzione verso i temi della giustizia, della pace, dell’accoglienza e del dialogo, che inducono ad organizzare per diversi anni, in maggio, la festa annuale “Fratelli senza frontiere”, grazie alla quale tante realtà di immigrazione, con le loro problematiche e le grandi ricchezze di culture diverse, hanno l’opportunità di passare per casa nostra.

Nel 2002 nasce la Cooperativa Arino Solidale. Il suo scopo è “concretizzare l’ispirazione cristiana della fraternità, secondo il principio della mutualità e mediante la partecipazione solidale dei soci, senza fini di speculazione privata”.
I valori di riferimento cui la cooperativa si ispira nel proprio agire sono essenzialmente i valori che ispirano il commercio equo e solidale: condurre uno stile di vita più sobrio, realizzare un modello di consumo più critico e un modello di sviluppo che sia sostenibile nel tempo e per tutti. I consumatori devono garantire il pagamento di un prezzo equo, che copra cioè i costi di produzione, dei bisogni fondamentali del produttore e lasci un margine per lo sviluppo dell’attività lavorativa e della qualità della vita di tutta la comunità di produttori. Il prezzo più alto di questi prodotti mette il consumatore nelle condizioni di rendersi maggiormente consapevole del valore intrinseco del prodotto che sta consumando, che ha delle peculiarità in più, di qualità e di valore aggiunto etico; lo obbliga, quindi, a consumare di meno: ciò che consuma, oltre che a soddisfare i proprio bisogni, deve servire a migliorare la vita di più persone. A favore dei paesi di origine di questi prodotti, inoltre, si vuole stimolare la produzione per il mercato locale e per l’auto sussistenza.
Nel 2020 la Cooperativa si trasforma nuovamente e diventa Cooperativa Sociale. Essa può esistere solamente mediante il coinvolgimento delle risorse della comunità, e in special modo volontari ed enti con finalità di solidarietà sociale, attuando in questo modo – grazie anche all’apporto dei soci lavoratori – l’autogestione responsabile dell’impresa. Per poter curare nel miglior modo gli interessi dei soci e lo sviluppo socio economico e culturale della comunità, deve cooperare attivamente, con altri enti cooperativi, altre imprese ed imprese sociali e organismi del Terzo Settore, su scala locale, nazionale e internazionale.
Sappiamo che il lavoro di ri-scrittura dello statuto, che costituisce una rifondazione della Cooperativa Arino Solidale, potranno assumere un significato pieno solamente nel futuro e solamente se vi saranno persone che accettano pienamente la sfida.
Persone, cioè, che accettano di fare un tratto di strada insieme mettendo profondamente in gioco la propria libertà, rischiando impopolarità e allontanamento, obbedendo ad un principio di responsabilità che ci lega al mondo intero. Crediamo, infatti, che la sintesi dell’intera umanità stia in ogni singolo individuo e salvare quell’uomo, salvare quella donna, significa salvare l’umanità intera.